Divieto di accesso alle manifestazioni sportive (DASPO): natura, funzione e problematiche connesse alla sua applicazione

Autores/as

  • Mariaconcetta d’Arienzo

Resumen

Il divieto di accesso ai luoghi dove si svolgono competizioni agonistiche, introdotto allo scopo di arginare l’ormai dilagante fenomeno della violenza negli stadi, si caratterizza per l’attitudine ad incidere sulla libertà personale del soggetto. Il provvedimento deve essere adottato sulla base di una ponderata valutazione delle circostanze sia oggettive che soggettive, quindi della concreta ed attuale pericolosità del soggetto che è anche il presupposto di giustificazione ed idoneità della misura stessa in relazione allo scopo che si intende perseguire. Di ciò l’Autorità competente deve dare atto nella motivazione del provvedimento che, per quanto espressione di un potere discrezionale, è sindacabile dall’A. G. sotto il profilo dell’eccesso di potere, nelle sue diverse forme sintomatiche, quali la manifesta illogicità, l’irragionevolezza, l’evidente sproporzione ed il travisamento dei fatti, ovvero la violazione del principio di adeguatezza, proporzionalità e del cd. gradualismo sanzionatorio.

Parole chiave: Violenza negli stadi. Pericolosità del soggetto. Controllo giurisdizionale.

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Biografía del autor/a

Mariaconcetta d’Arienzo

Dottoressa e ricercatrice di Diritto Amministrativo, Università degli Studi di Napoli Parthenope (Italia)

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Publicado

2014-02-27

Cómo citar

d’Arienzo, M. (2014). Divieto di accesso alle manifestazioni sportive (DASPO): natura, funzione e problematiche connesse alla sua applicazione. Revista Estudios Jurídicos. Segunda Época, (13). Recuperado a partir de https://revistaselectronicas.ujaen.es/index.php/rej/article/view/1328

Número

Sección

Notas